10 passi per scrivere e farsi trovare nei motori di ricerca

Il SEO copywriter è come un acrobata. Esplora sempre nuove soluzioni in un continuo gioco di equilibrismo tra le diverse esigenze dei due pubblici a cui si rivolge: i motori di ricerca, che valutano i contenuti attraverso complessi algoritmi, e le persone, che giudicano i testi con particolari esigenze di stile, gusti e criteri personali, “umani”.

Ultimamente le evoluzioni degli algoritmi che valutano la qualità di una pagina sono sempre più vicine alle esigenze degli utenti. Quindi i gusti dei due pubblici del SEO “acrobata” sembrano avvicinarsi: scrivere un testo in maniera curata, che sia unico, utile, in cui siano chiari gli obiettivi e che incontrino le esigenze delle persone a cui si rivolge, è già un buon inizio.

Ma non è così semplice. Sorge spontaneo il quesito: come si fa a scrivere una pagina web che poi risulti visibile nei motori di ricerca con le parole chiave selezionate, senza fare passi falsi?

Qui di seguito vi presento “10 passi”, che non hanno la pretesa di essere esaustivi, proprio perché la materia è vastissima e piena di peculiarità e di specifiche tecniche. Si tratta di una miniguida schematica alle operazioni base da fare per scrivere una pagina che piaccia a utenti e motori.

1. Ricerca della keyword più adatta

  • Controllare nelle statistiche delle visite al sito con quali termini viene cercato l’argomento principale della pagina.
  • Controllare quali sono i termini che nelle campagne Google AdWords generano risultati migliori.
  • Attraverso il tool di AdWords vanno digitate almeno 3 o 4 diverse parole chiave plausibili, inserendo quelle specifiche trovate nelle statistiche, ma anche aggiungendo sinonimi e altri modi in cui è possibile definire il contenuto più importante della pagina (per es. il prodotto di punta).
  • Va scelto un termine adatto e con un buon volume di traffico potenziale.
  • Attraverso il tool è possibile scoprire anche un termine a cui non si aveva pensato ma che risulta il più utilizzato: in questo caso, digitarlo su Google e verificare che i risultati siano coerenti con ciò che si vuole definire.
  • Va bene una parola generica se si trova in una pagina di categoria, mentre deve essere sempre più specifica nelle pagine interne, ad esempio che trattano di una particolare tipologia di prodotti.
  • Una volta scelta la keyword che ben definisce il contenuto di quella pagina, scegliere anche tra il singolare o plurale, monitorando quale delle versioni riscontra un volume di ricerca maggiore.

 

2. Analisi livello di competizione della keyword

  • Una volta selezionata la parola chiave, digitarla sui motori di ricerca per vedere qual è il suo livello di competitività (numero di risultati presenti nei motori, presenza di competitor nei risultati naturali, presenza di annunci di AdWords.)
  • Leggere i tag title e i tag description dei competitor per capire qual è il linguaggio usato, per prendere spunti ma ovviamente senza copiare. :-)

 

3. Scrivere il tag title

  • La parola chiave selezionata andrà inserita nel tag title in posizione di preminenza, e cioè la prima a sinistra.
  • Da sinistra a destra, man mano l’importanza delle keyword diminuisce agli occhi dei motori.
  • Il tag title non deve superare i 70 – 80 caratteri.
  • Deve essere utile ed accattivante per l’utente.

 

4. Scrivere il meta tag description

  • Dopo aver scritto il tag title, scrivere il meta tag description in cui si devono ripetere le keyword del title, rendendo la frase di senso compiuto.
  • Aggiungere, nella pagine in cui è opportuna, una call to action, tipo: “scopri ora le offerte”, “acquista ora online” e così via
  • Il meta tag description deve essere massimo di 155 – 170 caratteri.
  • Questo tag deve essere scritto pensando agli utenti a cui si rivolge, con lo scopo di attirare il click.

 

5. Scrivere il titolo della pagina

  • La keyword della pagina deve comparire nel titolo principale, che deve avere il tag h1.
  • Il tag h1 deve essere solo uno per pagina, ed in evidenza rispetto agli altri.
  • Se il testo è suddiviso in sottoparagrafi, i relativi titoli dovranno essere taggati con h2 e, a scendere di importanza, con h3.
  • Per creare una buona struttura e gerarchia di titoli, immaginate di dover creare un indice per quella pagina.

 

6. Scrittura o ottimizzazione del testo della pagina

  • Nel testo della pagina scrivere un concetto per paragrafo.
  • Scrivere frasi brevi, molto chiare, cercando di avvicinarsi al classico costrutto: soggetto-verbo-oggetto.
  • La parola chiave va ripetuta all’interno del testo, evitando però un’eccessiva ricorrenza.
  • Usare sinonimi, singolare e plurale della parola chiave per dare varietà e naturalezza anche ai testi.

 

7. Curare il testo dei link

  • Creare link dove vi sono concetti o prodotti che sono approfonditi in un’altra sezione del sito; questo serve per dare più informazioni agli utenti, migliorando l’usabilità del sito.
  • Scegliere con cura il testo dei link, linkando le parole chiave che effettivamente indicano la pagina verso cui porta il link.

 

8. Ottimizzare le immagini presenti

  • Ogni immagine va salvata con un nome esplicativo.
  • Inserire un tag alt descrittivo dell’immagine e possibilmente con la parola chiave desiderata.
  • Se possibile, inserire sotto o sopra l’immagine una piccola didascalia con un testo dove non solo ricorre la parola chiave, ma anche una breve spiegazione (aggiungendo qualche informazione sulle caratteristiche dell’oggetto).

 

9. Rilettura e verifica

  • Rileggere il testo controllando che non ci siano errori e che la ricorrenza delle parole chiave rispetto a tutto il contenuto non sia eccessiva, cioè troppo evidente, non naturale.
  • Se leggendo ci si accorge che le parole chiave sono state ripetute artificiosamente, è bene alleggerire il testo scrivendo un sinonimo o, se il testo regge comunque, togliendo la ripetizione.

 

10. Controllo e miglioramenti successivi

  • Nei mesi successivi controllare sulle statistiche del sito e anche sul tool di AdWords se la parola chiave scelta continua ad essere cercata.
  • I trend possono cambiare, se emerge un termine simile ma più cercato, o che performa meglio nelle statistiche del Keyword Advertising, la parola chiave va cambiata, a cascata i metatag e i testi, riprendendo tutti gli step precedenti.

 

Questi primi 10 passi sono correlati tra loro, e portano ad un lavoro continuo di verifica e di modifiche migliorative. Voi che ne pensate? I vostri “passi” sono simili?

17 novembre 2008 Elena Liziero