Poche settimane fa avevo parlato delle caratteristiche dei Millennials, un target di persone attualmente tra i 15 e i 35 anni, promettendovi un seguito di post in cui avrei trattato delle tattiche per avvicinare questo target attraverso delle strategie efficaci di Content Marketing.
Il mese scorso Newscred ha intervistato 501 Millennials per una ricerca su Content Marketing e Millennials, ed è emerso che quasi due terzi (62%) pensa che ci sia una correlazione diretta tra il content marketing e la brand loyalty.
In questo post, quindi, forniamo degli spunti da seguire per comunicare con i Millennials.
Per ingaggiare i Millennials, è estremamente importante creare dei contenuti su misura rispetto ai loro interessi individuali. I brand devono cioè tenere in considerazione la fascia d’età (all’interno della forbice dei vent’anni in cui si muove questo target), la loro localizzazione, e i loro interessi culturali in tutti momenti. Alcuni strumenti possono venire in aiuto per sviluppare una comprensione più profonda di queste caratteristiche, in particolare di quali sono gli aspetti che stimolano queste persone a far entrare un brand nel loro consideration set.
I Millennials sono bombardati da più di 5000 messaggi di marketing al giorno. Hanno quindi imparato ad ignorarne completamente alcuni, cioè quelli che non portano valore alla loro vita. Se i contenuti di un brand costituiscono un peso morto per la loro giornata, sicuramente non avranno il tempo di leggerlo o guardarlo.
Cosa significa questo per i brand? Siate utili. Create contenuti che ispirino, educhino o che divertano. Se i contenuti di un’azienda non hanno una di queste tre caratteristiche, ricominciare da capo.
L’attenzione dei lettori del web, in particolare dei Millennials, è inferiore a quella di un pesce rosso. Questo, però, non significa che ogni articolo o contenuto digitale debba essere un elenco: il long-form content non è di certo morto.
Il long-form content ha ancora valore, ma il 41% del campione intervistato pensa che potrebbe abbandonare la lettura di un articolo o la visualizzazione di un contenuto se questo è troppo lungo. Per questo, bisogna sempre considerare il contesto: gli utenti sono da mobile e stanno cercando una veloce distrazione, oppure stanno facendo una ricerca approfondita?
La ricerca di NewsCred ha scoperto che per il 60% dei Millennials è più probabile che condividano un contenuto se questo stimola una riflessione oppure è intelligente.
I Millennials vogliono essere divertiti; come tutti, del resto. Ma non si tratta solo di farli divertire: anche di farli emozionare. Per dare una ragione vera ai Millennials per connettersi con i tuoi contenuti, e quindi con il tuo brand, è necessario creare una connessione emotiva, il che aumenta la probabilità di costruire fiducia nei confronti dei tuoi brand.
Un esempio? Le campagne pubblicitarie di John Lewis, un retailer inglese che ogni anno, sotto Natale, dà delle indicazioni ai propri clienti sul perché dovrebbero pensare a fare un particolare regalo a qualcuno. Nel 2014 è stata la volta di #MontyThePenguin, un video virale che suscitava delle vere e proprie montagne russe emozionali, il cui claim finale era: “Give Someone The Christmas They’ve Been Dreaming Of“.
La settimana scorsa è stato rilasciato lo spot pubblicitario del Natale 2015, #ManOnTheMoon, dove la componente emozionale è ancora più forte, e riesce ad attivare una connessione tra i più giovani e gli anziani. Se guarderete il video fino alla fine, vedrete che è difficile non emozionarsi. Il claim finale è “Show Someone They’re Loved This Christmas“.
Perché questi due esempi? Guardiamo i risultati, per quanto parziali: 16.000 menzioni su Twitter dell’hashtag ufficiale a un’ora dal lancio del video, e 9 milioni di visualizzazioni su Youtube dopo due giorni (Fonte: Econsultancy Digital Marketing Stats of The Week), quindi di sicuro un contenuto ingaggiante.
Oltre ad essere ispirazionali, educativi, divertenti ed emozionali per il tuo audience, i tuoi contenuti devono riflettersi positivamente sulla percezione del tuo brand: l’autenticità è l’elemento più importante nella valutazione di un brand.
Alla domanda “Perché condividi un contenuto?” più del 50% del campione ha risposto: “Perché è rilevante per la mia cerchia di amicizie”. Non bisogna tanto aspirare a rendere i propri contenuti virali – un obiettivo di per sé senza senso -, bisogna piuttosto chiedersi perché il proprio audience dovrebbe condividere i tuoi contenuti: sono utili alla sua famiglia? Ai suoi amici? Li possono far ridere od emozionare? Torniamo sempre là: ispirare, educare o divertire.
Un imperativo: keep it personal! Il 54% dei Millennials preferisce contenuti personalizzati rispetto alla propria età; il 55% rispetto alla propria localizzazione; il 63% rispetto ai propri interessi culturali.
I Millennials “consumano” contenuti su diverse piattaforme, sia dal punto di vista dei dispositivi fisici utilizzati, sia per le app o le piattaforme social utilizzate. Quali sono le piattaforme preferite? Nessuna, i gusti cambiano di continuo. Per mantenere i tuoi contenuti rilevanti, è necessario seguire il target sul canale in cui si trova. Ieri era Twitter, oggi è Instagram e Snapchat.
Fai di tutto per raggiungere il giusto audience con i messaggi (e prodotti) giusti al momento giusto lungo il loro percorso verso l’acquisto. Questa, tra l’altro, è la regola aurea del marketing, e vale anche per i Millennials: conoscendo quello che loro desiderano e avvicinandoli nel modo giusto, loro ti premieranno rimanendo fedeli al tuo brand.