Spero che non mi chiederete i numeri del Superenalotto, dato che la previsione a cui accenna il titolo ha a che fare con situazioni del tutto diverse :-).
Venerdì scorso, nella sede di About User, si è tenuto il secondo di un ciclo di eventi legati ai test di usabilità con utenti ed eye tracking (il primo evento si è tenuto a Maggio).
Alessandro Bonomo e Margherita Cavaggioni di Matrix-Virgilio e Christian D’Inzeo di Costa Crociere hanno presentato ad una ristretta platea (si è trattato di un evento a numero chiuso) i lavori di usabilità svolti con About User. Li ringrazio per l’ottimo lavoro fatto e per aver scelto di condividere parte dei risultati conseguiti con i test condotti insieme.
Credo che il sintomo di un evento ben riuscito sia il fatto che emerge una tesi forte, confortata dai dati e condivisa dai partecipanti. Nel nostro caso la tesi risultante si può riassumere nel valore predittivo di un test di usabilità.
In genere, si pensa a un test di usabilità come a uno strumento di diagnosi: individua dei problemi e propone delle soluzioni. Il problema che talvolta le aziende si trovano di conseguenza ad affrontare è rendere concrete le indicazioni fornite dal test, dato che i tempi di implementazione si scontrano con altre esigenze di tempo e di budget.
In realtà, la collocazione ideale di un test di usabilità è proprio nella fase di costruzione di un sito, di un portale o di una campagna di web marketing, all’interno di una logica di Iterative design.
In questo modo il test di usabilità si dimostra uno strumento efficace per fare scelte razionali e motivate e per guidare un prodotto verso i suoi naturali utilizzatori, proteggendo nel contempo gli obiettivi di business del cliente.
Ricorrere al test di usabilità in una fase precoce dello sviluppo di progetti web ha un altro vantaggio: ricavare informazioni che possono in parte prevedere i comportamenti che gli utenti terranno nel sito web (ma anche per esempio nella campagna di display advertising).
Sia il caso presentato da parte di Virgilio Ricerca che quello presentato da Costa Crociere hanno indicato che tendenze previste dal test di usabilità si sono confermate una volta online.
In altre parole, un ristretto numero di utenti può indicare il comportamento di un grandissima platea di utilizzatori, come anche Nielsen ricorda, a patto di condurre un test ben congegnato e di analizzare con abilità i risultati, per evitare di ottenere risultati fallaci (i “bogus findings” sempre di Nielsen) dall’esito catastrofico per il cliente.