Giorni fa ho trascorso un’allegra serata in compagnia di amici SEO provenienti un po’ da tutta Italia e ciascuno con alle spalle percorsi formativi ed esperienze lavorative diversi l’uno dall’altro; mi sono chiesto cosa potrebbe pensare al sentire le nostre chiacchierate una persona assolutamente estranea a questo mondo. Questa domanda mi ha fatto riflettere su aspetti del nostro lavoro che, in effetti, meriterebbero maggior attenzione…
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Che significa SEO?“, “Quale formazione deve avere un SEO per ritenersi tale?”, “Bisogna avere conoscenze specifiche in campo informatico e/o essere programmatore?”, “Esistono corsi specifici (universitari o altro) per diventare SEO?”…ecco alcuni dei semplici quesiti a cui ho tentato di dare chiare risposte, che però, forse a causa dell’attuale “indeterminatezza” di questa professione (dettata dalla sua giovane età e da una mancanza di chiara decodificazione delle competenze ad essa connesse), sembrano non soddisfare la sveglia curiosità di una mente inesperta.
“Che significa SEO?“, in effetti già l’acronimo crea un equivoco in quanto la traduzione si riferisce più all’attività stessa che alla persona che la svolge…; le vere difficoltà sono però insorte nel cercare di esplicitare la formazione, nonché le competenze esatte richieste ad un sedicente SEO (sedicente, appunto! Dal momento che non esistono titoli o percorsi di formazione specifici).
Se agli occhi di un profano, dunque, questi aspetti risultano così prioritari, come non prenderli seriamente in considerazione? In effetti, la mancanza di una decodificazione delle conoscenze, competenze e abilità richieste ad un SEO rischia di creare una confusione tra noi addetti ai lavori, nonché un’indebita attribuzione del “titolo” da parte di chi conosce solo superficialmente i meccanismi di una professione oggi tanto in espansione e complessa. Definirsi SEO significa saper ottimizzare i siti per i motori di ricerca, saperli posizionare nelle SERP…ovvero, in una sola parola, conoscere Google e i suoi “misteri”.
Ovviamente l’individuazione di conoscenze, competenze e abilità ci permetterà, oltre che far chiarezza sull’attività SEO, di definire una soglia minima per l’attribuzione (o meglio, per ora, “autoattribuzione”) del “titolo” SEO e promuovere quindi un confronto fra SEO sempre più costruttivo, competitivo e…”ad armi pari”!
In attesa di alcune proposte per una primissima decodificazione…passiamo ora al quesito successivo: “Bisogna avere conoscenze specifiche in campo informatico e/o essere programmatore?” Bella domanda! Personalmente direi di sì, o perlomeno: avere conoscenze specifiche in campo informatico permette di svolgere questa professione in modo approfondito, garantendo quindi successi duraturi e replicabili. E’ possibile improvvisarsi SEO senza possedere rudimenti d’informatica? Può darsi, ma a mio avviso alla lunga questa mancanza potrebbe compromettere i risultati e rappresentare un ostacolo ai fini della propria crescita professionale.
Se poi esistano corsi specifici per divenire SEO, direi proprio che attualmente, quasi sempre, ci si forma come ai vecchi tempi, nel retrobottega del web, cioè attraverso un apprendistato dalle forme più svariate: a volte da autodidatta, altre sotto l’ala protettrice di un navigante più esperto.
E’ da queste semplici riflessioni che mi piacerebbe partire per far ordine e luce fra le molteplici professioni che virtualmente dialogano e crescono nel web! Un’impresa forse troppo ardua? Può darsi, ma di certo essenziale al fine di promuovere una società virtuale, ma non utopica, fondata sui concetti di chiarezza e meritocrazia.