Impatto dei Core Update di Google sul posizionamento dei siti web: come prepararsi, ed eventualmente recuperare. Analizziamo l’aggiornamento di agosto 2023
Quando digitiamo una parola chiave nella barra di ricerca di Google, dobbiamo considerare che la cosiddetta SERP (Search Engine Results Page) può mostrare risultati variabili nel tempo. Non è detto, infatti, che uno, o più, dei siti che visualizziamo oggi sarà presente anche nella lista di risultati di domani.
Da un lato, ciò avviene perché i siti cambiano, si diffondono nuove notizie o si verificano eventi particolari: siti e pagine possono, quindi, guadagnare o perdere attinenza per specifiche parole chiave. D’altra parte, è Google stesso, che aggiornando i propri algoritmi, modifica elementi e peso dei parametri considerati nel posizionamento (ad esempio tempi di caricamento, autorevolezza e via dicendo) di un sito piuttosto che di un altro.
Come sappiamo, Google aggiorna periodicamente i propri algoritmi. Il fine è quello di rendere i risultati di ricerca sempre più precisi nel rispondere alle esigenze degli utenti, e di proporre contenuti utili, affidabili e provenienti da fonti quanto più autorevoli.
Ma non solo. Le pagine del sito web devono essere anche fruibili in modo semplice e rapido dall’utente.
Google, infatti, tiene in considerazione anche tempi e modalità di caricamento del sito; nel 2020 ha introdotto i Core Web Vitals, un insieme di metriche che “misurano l’esperienza utente reale relativa a prestazioni di caricamento, interattività e stabilità visiva della pagina”, e il cui peso (in termini di importanza) viene talvolta rivalutato e ritarato nel corso degli aggiornamenti del motore di ricerca.
Per comprendere il “dinamismo” degli algoritmi, basti pensare che nel 2020 Google ha apportato ben 4.500 modifiche ai meccanismi delle SERP. Una media di dodici al giorno.
Tra tutti questi aggiornamenti, alcuni hanno più rilevanza rispetto ad altri: i cosiddetti Core Update (o Broad Core Update). Si tratta di aggiornamenti agli algoritmi rilasciati “per migliorare la ricerca nel complesso e per stare al passo con la natura mutevole del web”; non si concentrano pertanto su uno specifico aspetto o target, ma hanno valenza globale (valgono, cioè, per tutte le versioni di Google esistenti a livello mondiale).
L’obiettivo dei Core Update è fornire risultati che:
Come abbiamo spiegato, i Core Update hanno lo scopo di migliorare le SERP, e questo incide inevitabilmente sul posizionamento dei siti che le compongono. Contenuti ben posizionati per particolari parole chiave possono, quindi, retrocedere di alcune posizioni, o addirittura pagine, in seguito agli aggiornamenti. Viceversa, è possibile assistere a contenuti che vengono ritenuti particolarmente rispondenti ai criteri di qualità del paradigma EEAT e quindi premiati con il posizionamento tra i primi risultati mostrati. È importante considerare, tuttavia, che l’eventuale perdita di posizionamento in seguito a un Core Update non è da ritenersi una penalizzazione, o “punizione”, da parte del motore di ricerca.
In occasione del Core Update di maggio 2022, Google aveva infatti comunicato:
“Se per alcune pagine risultano prestazioni inferiori in seguito a un aggiornamento principale, questo non è indice di un problema. Non significa che abbiano violato le nostre norme relative allo spam né che siano state oggetto di un’azione manuale o algoritmica, come può accadere nel caso di pagine che violano queste istruzioni. Infatti, non c’è alcun aspetto in un aggiornamento principale che sia mirato a pagine o siti specifici; le modifiche riguardano invece il modo in cui i nostri sistemi valutano i contenuti nel complesso. A causa di questi cambiamenti, potrebbe migliorare il rendimento di alcune pagine che in precedenza non erano state valutate positivamente come meritavano.”
Per tutto quanto esposto sopra, risulta chiara la necessità di essere preparati nell’affrontare gli aggiornamenti di Google, onde evitare di ritrovarsi con pagine introvabili nelle SERP. Al contrario, l’obiettivo è fare in modo che, grazie agli aggiornamenti, venga progressivamente valorizzato il lavoro SEO e di attenzione all’utente svolto sul sito e sui contenuti.
Emerge, quindi, come sia importante pianificare un’attività SEO e tenere in considerazione l’esperienza globale per l’utente fin dalle prime fasi di sviluppo di un sito.
Per questo motivo, le digital agencies si avvalgono di esperti nello sviluppo dei siti e nella comunicazione dell’offerta commerciale. È fondamentale coinvolgere un front-end developer, o un UX designer, per progettare una struttura chiara e lineare, e consentire all’utente di poter navigare e orientarsi al meglio tra i contenuti del sito, con un design accattivante che possa invogliare l’utente a navigare tra le varie pagine e sezioni. In tutto ciò, bisogna però fare attenzione anche alle prestazioni di caricamento affinché, indipendentemente dalla connessione o dal dispositivo utilizzato, i contenuti possano essere visualizzati in modo agile e rapido.
Questi ultimi devono a loro volta essere pianificati secondo le effettive necessità informative dell’utente a cui sono destinati. In questo caso, figure professionali come SEO Specialist – per l’attività di analisi delle ricerche e del panorama competitivo – e copywriter – per la redazione di contenuti chiari e accattivanti, dal giusto tone of voice – sono fondamentali per non ritrovarsi con un sito che non comunica in modo giusto al pubblico.
Basandoci sui criteri di posizionamento di Google, sappiamo infatti che la classificazione di un contenuto avviene sulla base dei seguenti parametri:
Rivolgersi a un’agenzia o a professionisti del settore è la soluzione migliore per far sì che la propria offerta di prodotti e servizi raggiunga il pubblico in maniera ottimale, nonché per evitare “brutte sorprese” in seguito a un aggiornamento di Google.
Google ha effettuato un Core Update e il nostro traffico ha subito un calo? Per quelle parole chiave grazie alle quali eravamo nelle prime posizioni sulle SERP notiamo che ora il nostro posto è occupato dai competitor? Vediamo cosa fare.
Innanzitutto, è bene ricordare quanto affermato in precedenza: se il nostro sito ha subito un calo nel posizionamento, non c’è per forza qualcosa che non va, bensì può essere che esista qualche contenuto analogo al nostro che è più meritevole di occupare le prime posizioni.
Per chiarire meglio questo concetto, in occasione dell’aggiornamento di agosto 2019 Google aveva così spiegato: “Immaginate di creare un elenco dei 100 film più popolari del 2015. Dopo alcuni anni, nel 2019, aggiornate questa lista; le modifiche apportate saranno del tutto naturali: alcuni nuovi film che prima non esistevano saranno candidati a essere inclusi nell’elenco, mentre magari ne rivalutate altri e decidete che meritano una posizione migliore rispetto a prima.
L’elenco cambierà: se la posizione di alcuni film cala nella classifica rispetto a prima, non significa che siano scadenti, ma semplicemente che ci sono titoli più meritevoli.”
È importante, dunque, conoscere quali sono gli elementi che Google ha considerato come più meritevoli nell’aggiornamento. Siccome è insolito che il motore di ricerca renda noto fin da subito i dettagli delle modifiche apportate, diventa molto utile in tal senso il confronto tra professionisti del digital, i quali, raccogliendo e condividendo le informazioni, sono in grado di comprendere lo schema di parametri favoriti dal motore di ricerca.
Un altro aspetto molto importante per capire cosa sia successo, è dare uno sguardo ai nostri competitor, in particolare a coloro che si sono ben posizionati nella SERP per le stesse parole chiave. Bisogna valutare quali sono gli elementi tecnici e di contenuto, così come di autorevolezza ed esperienza utente, per i quali quel contenuto è stato considerato da Google più meritevole del nostro.
Anche in questo caso, è consigliabile valutare il supporto di figure specializzate, come i SEO Specialist. Sono in grado, infatti, di studiare al meglio ogni singolo caso e, con l’ausilio di appositi strumenti, valutare i giusti interventi da apportare per migliorare il posizionamento nelle ricerche degli utenti.
Restare aggiornati sulla SEO, e più in generale sul panorama del marketing digitale, è di fondamentale importanza per ottenere buoni risultati dal proprio progetto. Essere al passo con le ultime tendenze e best practice significa essere in grado di adattarsi agevolmente ai cambiamenti del settore e degli algoritmi dei motori di ricerca, trasformando potenziali minacce in opportunità.
Se si desidera una panoramica sugli aggiornamenti Google, è interessante consultare la Google Search Status Dashboard, pagina tramite la quale il motore di ricerca presenta un sommario delle varie modifiche apportate negli anni all’algoritmo. In un mondo digitale in continua evoluzione, essere aggiornati sulle pratiche SEO è la chiave per poter competere e ottenere risultati di successo.
Un caso recente di Core Update è quello risalente ad agosto 2023. Questo aggiornamento, iniziato il 22 agosto e conclusosi il 7 settembre, ha coinvolto diversi ambiti a livello globale. Come si può vedere dal grafico sotto riportato, estrapolato con Semrush Sensor, si notano dei picchi nella volatilità delle SERP proprio in prossimità delle due date.
Stando alle analisi sui siti, risulta che l’aggiornamento abbia seguito la direzione del paradigma EEAT, andando a promuovere, quindi, contenuti esaustivi e autorevoli, che comprovano una reale esperienza dell’autore.
Sono stati penalizzati, invece, quei contenuti redatti in modo poco accurato o tramite l’utilizzo dell’AI generativa, o che si limitano a riportare fatti senza contribuire con un valore aggiunto. In questo caso, qualora un sito abbia subito dei cali, è importante procedere con un’analisi sulle parole chiave e le relative pagine, valutando con attenzione la qualità del contenuto e individuando specifici interventi per renderlo una risorsa di maggior valore e andare a migliorare l’esperienza dell’utente.