Panoramica sull’innovativa piattaforma di ricerca Google, sulle sue modalità d’uso avanzate, e l’impatto sulle strategie di SEO
Google sta per rivoluzionare la nostra esperienza di ricerca online con l’introduzione di Google SGE, acronimo di Search Generative Experience, un sistema avanzato di ricerca generativa che ad oggi (marzo 2024), è disponibile solo negli Stati Uniti per alcune query e per gli utenti che partecipano alla versione beta.
Questa innovazione, porta notevoli cambiamenti nel modo in cui interagiamo con il motore di ricerca e ha aperto nuove prospettive nell’ambito della scoperta di informazioni online. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche chiave di Google SGE, analizzeremo come sta influenzando la nostra esperienza di ricerca, e quali sono le ripercussioni per la SEO (Search Engine Optimization) di questa rivoluzione tecnologica.
Google SGE è una piattaforma innovativa basata sull’AI, che consente al motore di ricerca di comprendere in modo più approfondito il significato di una query, e di cogliere propriamente il contesto della domanda considerando non solo le singole parole chiave ma anche la relazione tra di esse e il significato complessivo della richiesta. Questo passo avanti è fondamentale per offrire risultati di ricerca più pertinenti e contestualizzati, migliorando notevolmente la precisione di risposta.
Google SGE, infatti, consente di anticipare le intenzioni degli utenti, fornendo risposte più adatte alle loro esigenze specifiche. Questo non solo semplifica la fruizione di informazioni, ma ne ottimizza anche i tempi, e la ricerca online diventa sempre più personalizzata, intuitiva ed efficiente.
Com’è stato possibile questo grande risultato? Google dispone già di diverse centinaia di zettabyte (un zettabyte equivale a un trilione di gigabyte) di dati che può utilizzare per addestrare modelli di intelligenza artificiale, uno fra tutti l’intelligenza artificiale generativa. Google utilizza l’enorme volume di dati a sua disposizione e li inserisce nei suoi sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale e nei suoi grandi modelli linguistici (LLM). Questi modelli sono addestrati per comprendere il contesto dietro la query di un utente, il suo comportamento e altri parametri, e restituiscono risultati adeguati a velocità fulminee.
Google utilizza Pathways Language Model 2 (PaLM 2) per potenziare la sua intelligenza artificiale generativa. È lo stesso modello che si cela dietro la funzione “Aiutami a scrivere” di Gmail, ma ulteriormente ampliato per includere il deep learning, l’apprendimento automatico e l’elaborazione del linguaggio naturale. Tutte queste tecnologie combinate offrono all’SGE di Google la capacità non solo di rispondere alla domanda di un utente, ma anche di elaborare il contesto dietro ad essa e la connotazione, eseguire l’elaborazione del linguaggio naturale e formulare risposte basate sulla sua comprensione.
Google SGE non è solo un’intelligenza artificiale generativa per domande e risposte. Piuttosto, offre suggerimenti di follow-up utilizzando delle smartcard che l’utente può selezionare per perfezionare le sue ricerche o conversare con l’intelligenza artificiale.
L’introduzione di Google Search Generative Experience (SGE) ha portato all’implementazione di tre modalità avanzate di utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) all’interno del motore di ricerca. Queste modalità, denominate AI Snapshot, Conversational Mode e Vertical Experiences, rivoluzionano l’esperienza di ricerca online offrendo risposte più contestualizzate e approfondite.
Questa modalità si distingue per la sua capacità di generare risposte concise in risposta a domande dettagliate, estese, complesse, offrendo agli utenti un’anteprima immediata di informazioni pertinenti.
Fonte: The Keyword, blog di Google
Concepita per gestire ricerche che si sviluppano attraverso domande di follow-up, questa modalità mantiene il contesto della ricerca originale. Consentendo un dialogo più fluido con l’utente, e riesce a comprendere le richieste successive, offrendo risposte coerenti e dettagliate.
È possibile attivare la modalità conversazionale toccando “Ask a follow-up” o uno dei passaggi successivi suggeriti sotto l’istantanea.
Fonte: Google I/O 2023
La capacità di Google SGE di gestire la ricerca conversazionale fa sì che gli utenti possano interagire con il motore di ricerca in modo più naturale, ponendo domande complesse o richiedendo informazioni dettagliate come se stessero conversando con un assistente virtuale. Questo approccio più conversazionale rende la ricerca online un’esperienza più intuitiva e personalizzata.
Il motore di ricerca può imparare dalle preferenze degli utenti nel tempo, offrendo risultati sempre più adattati ai loro interessi e alle loro esigenze specifiche. Questo livello di personalizzazione non solo semplifica la ricerca, ma contribuisce anche a creare un’esperienza online più coinvolgente e rilevante.
In un contesto commerciale, questa modalità fornisce elenchi preferenziali di caratteristiche e dettagli di prodotti, contribuendo a ottimizzare le ricerche verticali come lo shopping.
La sua capacità di offrire un’esperienza di ricerca più specifica e dettagliata si rivela particolarmente utile per gli utenti alla ricerca di informazioni approfondite su prodotti o servizi.
Nella seguente sequenza di immagini, vediamo l’esempio di un percorso di navigazione in Google SGE nella modalità Vertical Experiences:
Fonte: The Keyword, blog di Google
L’implementazione di Google SGE, determinerà un notevole miglioramento della struttura delle SERP (Search Engine Results Pages) nella presentazione dei risultati di ricerca, e di conseguenza una migliore esperienza utente. Di seguito sono descritte alcune delle caratteristiche chiave di come le SERP potrebbero essere presentate attraverso Google SGE.
Come detto in precedenza, Google SGE introdurrà risultati di ricerca più contestualizzati, tenendo conto del significato implicito delle query degli utenti. I risultati saranno presentati in base a una comprensione più profonda del contesto, offrendo risposte più pertinenti alle domande degli utenti.
La presentazione dei risultati sarà più adatta a una conversazione, come precedentemente illustrato. Gli snippet di testo rifletteranno pertanto un tono più conversazionale, rendendo gli utenti più propensi a percepire i risultati come risposte dirette alle loro domande.
Oltre ai tradizionali link e snippet di testo, Google SGE potrebbe favorire la presentazione di una gamma più ampia di tipi di contenuti. Ciò potrebbe includere risposte visuali, frammenti di video o contenuti multimediali pertinenti al contesto della ricerca.
Le SERP saranno altamente personalizzate in base alle preferenze e al comportamento di ricerca passato dell’utente. Gli utenti potrebbero vedere risultati diversi per la stessa query in base al loro profilo e alle loro abitudini online.
Con la crescente popolarità della ricerca vocale, Google SGE potrebbe integrare in modo più elevato i risultati vocali nelle SERP. Ciò significa che potrebbero essere inclusi estratti trascritti da risposte vocali o suggerimenti basati su interazioni vocali precedenti.
Le SERP potrebbero diventare più interattive, consentendo agli utenti di esplorare ulteriori dettagli senza dover necessariamente fare clic su un risultato. Elementi come anteprime di immagini o brevi estratti video potrebbero essere visualizzati direttamente nelle SERP. Sarà comunque sempre una priorità di Google veicolare traffico verso i siti web, sia lato organic search sia lato paid search.
Google SGE potrebbe porre un’enfasi maggiore sulla presentazione di risultati provenienti da fonti autorevoli e affidabili, contribuendo a mitigare la diffusione di informazioni errate o fuorvianti.
Come detto precedentemente gli utenti potrebbero avere la possibilità di esplorare il contesto di un risultato di ricerca in modo più dettagliato, ottenendo informazioni aggiuntive o visualizzando fonti correlate direttamente dalle SERP.
Con l’introduzione di Google SGE, la sfida più grande sarà anche per i SEO copywriter esperti che dovranno tenere conto dei nuovi algoritmi Google sempre più progettati per andare in profondità ai testi online, indagando sempre più contesti e semantiche.
Ecco, quindi, gli aspetti cruciali che i SEO specialist dovranno considerare nell’approccio alla ricerca online:
L’implementazione di tecnologie avanzate come Google SGE solleva inevitabilmente questioni etiche, di privacy, e di tutela del copyright e dei dati proprietari. Esamineremo ora le preoccupazioni legate alla raccolta e all’elaborazione dei dati, oltre a elencare alcune misure che Google potrebbe auspicabilmente adottare per essere compliant in tal senso e per garantire un utilizzo responsabile e sicuro della sua nuova tecnologia.
Una delle principali preoccupazioni è la quantità e la tipologia di dati raccolti durante l’utilizzo di Google SGE. La complessità degli algoritmi di ricerca generativa può richiedere una vasta gamma di informazioni proprietarie per fornire risultati altamente personalizzati. Questo solleva dubbi sul rispetto della privacy degli utenti, sulla tutela del copyright e dei dati proprietari, e sulla gestione trasparente di tali dati.
Inoltre, la trasparenza nell’elaborazione dei dati è essenziale per garantire la fiducia degli utenti. Gli utenti devono essere pienamente consapevoli di come vengono utilizzati i dati, quali informazioni vengono raccolte e come vengono trattate per migliorare l’esperienza di ricerca. Google potrebbe auspicabilmente adottare pratiche di comunicazione chiare e accessibili per informare gli utenti sulle modalità di gestione dei dati.
La sicurezza dei dati è un’altra preoccupazione critica. Con la crescente complessità delle tecnologie come Google SGE, è essenziale che siano implementate robuste misure di sicurezza per proteggere i dati personali e proprietari da accessi non autorizzati o potenziali violazioni della privacy e del copyright. Gli utenti, infatti, devono sentirsi sicuri nel fornire informazioni personali durante l’utilizzo di tali servizi senza temere rischi per la propria sicurezza.
Google potrebbe auspicabilmente adottare politiche di privacy rigorose e conformarsi alle normative vigenti sulla protezione dei dati. Auspicabile la garanzia di adeguati livelli di anonimizzazione e aggregazione dei dati, limitando l’accesso alle informazioni personali solo quando strettamente necessario per migliorare l’esperienza di ricerca.
In fatto di tutela del copyright, e dei dati proprietari, la raccolta ed elaborazione dei dati da parte di Google potrebbe auspicabilmente garantire poi la veicolazione degli utenti verso i siti web proprietari di tali dati. La presentazione di tali dati in una via meramente conversazionale con l’utente senza farlo atterrare sul sito web proprietario solleverebbe qualche dubbio di carattere etico.
È incoraggiante notare che Google ha spesso dimostrato un impegno per la tutela della privacy e della sicurezza dei dati, nonché la volontà di veicolare il più possibile il traffico verso i siti web.
Le questioni etiche e di privacy associate a Google SGE richiedono un approccio ponderato e responsabile. Gli sforzi per bilanciare l’innovazione tecnologica con il rispetto di privacy e dati sono essenziali per garantire che gli utenti possano beneficiare delle nuove funzionalità di ricerca senza compromettere la sicurezza e la confidenzialità di dati personali e proprietari, e senza compromettere l’inviolabilità del copyright.