Com’è facile scrivere difficile… e come è difficile scrivere facile
Per arrivare al cuore e alla mente delle persone è fondamentale non solo scrivere un contenuto interessante per loro, ma renderglielo semplice.
E – come diciamo nel nostro Manifesto – un’esperienza è semplice quando non costringe a porsi tante domande.
La chiarezza è essenziale sempre, sia che stiamo scrivendo dei testi in ottica SEO per un sito, un articolo di blog o il contenuto di una newsletter. Attenzione: semplificare non significa banalizzare, bensì rendere il contenuto chiaro, diretto, essenziale. Vicino al lettore.
Ecco come fare.
Otto consigli da tenere a mente per rendere i testi interessanti come il nostro libro preferito.
Andiamo dritti al sodo. È importante eliminare premesse lunghe e informazioni superflue per dare priorità ai contenuti rilevanti. La fase di editing è un lavoro molto critico che va fatto con una domanda in mente: “Questa frase è davvero utile (alla comprensione, a trasmettere un’emozione, a contestualizzare)?”. Se la risposta è no, va cancellata.
Mettiamo al centro le persone. L’autoreferenzialità non funziona perché a nessuno piacciono gli egocentrici. Raccontare di sé e dei propri successi ha senso solo se riusciamo a far emergere chiaramente il beneficio per chi ci legge. Scrivere bene è una questione di profonda empatia: entriamo nei panni del lettore e preoccupiamoci di condividere informazione di valore per lui.
Creiamo delle immagini forti e vive. Per coinvolgere le persone e creare un’esperienza indimenticabile nella loro mente possiamo dare vita ad uno scenario completo e dettagliato. Quindi se vogliamo parlare del mare non diremo che siamo “solo” in spiaggia, ma molto di più: descriveremo la piacevole brezza marina sulla pelle, il profumo salmastro, il rumore rilassante e continuo delle onde e quella sensazione di meravigliosa, totale serenità.
Non diamo mai nulla per scontato. È nostro compito e nostra responsabilità farci capire; non possiamo pretendere dal lettore questo sforzo. Assicuriamoci che le espressioni non siano soggette ad interpretazioni multiple o ambigue, che potrebbero confondere. Per essere compresa e ricordata, la comunicazione deve essere netta e inequivocabile.
Siamo concreti e specifici. Evitiamo espressioni e figure retoriche complesse, metafore intricate, troppi tecnicismi del settore, parole straniere quando possibile. Scegliamo termini ben definiti, impostiamo una comunicazione trasparente, privilegiamo frasi concise e ben strutturate.
Anticipiamo le domande. Cosa manca al nostro testo? Quali informazioni non abbiamo inserito? Far leggere il contenuto a qualcun altro può essere molto utile per individuare tutti i possibili dubbi e le obiezioni che potrebbero sorgere e, quindi, integrare tutte le risposte.
Prestiamo attenzione ai plastismi, ovvero quelle parole che possono essere facilmente plasmate in qualsiasi contesto e situazione, che significano tutto… e niente (per esempio parole come innovazione, qualità, esperienza). Riconoscerli è il primo passo per contestualizzarli o, ancora meglio, evitarli e sostituirli quando possibile con una frase o una parola più specifica.
Rendiamo la lettura piacevole. Limitiamo i muri di testo e le frasi molto lunghe. Diamo respiro alle nostre parole creando dei piccoli paragrafi, inserendo dei grassetti (con parsimonia, però, altrimenti perdono di efficacia) e integrando delle infografiche o delle immagini quando aiutano a rendere semplice un’idea complessa.
L’autocritica è importante per verificare l’efficacia del nostro testo. Proviamo a rispondere con sincerità a questi interrogativi.
Molto spesso immaginandola in un dialogo ci possiamo subito rendere conto di quanto quella frase suonerebbe intricata e lontana dalle parole che usiamo tutti i giorni. Aiuta molto (anche per individuare eventuali ripetizioni o refusi) far leggere il testo ad alta voce a Word (dal menù in alto Revisione > Leggi ad alta voce).
Immaginare di scorrere il contenuto in un contesto ricco di distrazioni permette di valutare la vera forza e l’effettiva efficacia del nostro contenuto.
Non dimentichiamoci, alla fine, di fare sempre un passo indietro e tornare al punto di partenza per verificare di aver scritto un testo esaustivo.
Un contenuto ben scritto ha il dono di far sentire le persone accolte, coinvolte, guidate. Proprio come quando diamo il benvenuto a casa al nostro ospite e ci preoccupiamo che stia bene (e desideri ritornare con piacere), così è importante prenderci cura di chi ci sta leggendo.
Senza ostentazione, senza eccessi: i testi (e i gesti) più apprezzati, alla fine, sono quelli semplici. Quelli che contano davvero.