Quando si parla di Digital Marketing e di come le aziende decidano di curare la loro presenza online, capita spesso di sentir nominare la figura del Social Media Manager. Se per molto tempo questa professione è stata considerata marginale, oggi la situazione è decisamente cambiata. Le aziende che desiderano essere presenti sui social hanno capito di aver bisogno di una figura specializzata nonché di un professionista con determinate competenze nel campo del marketing e una spiccata visione d’insieme: il Social Media Manager.
Non vi dirò che il Social Media Manager non sta tutto il giorno su Facebook, anche perché sì, è molto probabile che lo faccia. Proviamo invece a inquadrare meglio questa figura e cerchiamo di capire chi è una persona predisposta a ricoprire questo ruolo.
Tra i compiti del Social Media Manager troviamo quindi quello di declinare strategie di marketing sui social, gestire i canali e i profili aziendali, ideare i contenuti da pubblicare online e raccogliere insight sulle performance. Vista la numerosità di queste attività è probabilmente più corretto affermare che un Social Media Manager è prima di tutto una persona che, grazie alle sue attitudini e caratteristiche personali, riesce a ricoprire un ruolo dinamico che implica la conoscenza e l’applicazione, non di una, ma di più competenze.
Cerchiamo di riassumere insieme, in cinque punti essenziali, le caratteristiche di un perfetto Social Media Manager.
Un Social Media Manager non può non essere una persona curiosa. Sfido qualunque Social Media Manager a non aver cercato assiduamente un invito per iscriversi su Clubhouse. Al nuovissimo social network basato sull’uso della voce si accede infatti, per il momento, solo su invito, e gli incontri organizzati al suo interno, detti “room” o “stanze tematiche”, sono un’ottima arena per ascoltare discussioni sulle tematiche più svariate. Ma un Social Media Manager è anche colui che conosce gli strumenti del mestiere come le sue tasche. Ecco perché si circonda di fonti affidabili da consultare o contatti diretti che gli permettano, ad esempio, di conoscere in anteprima quando verrà rilasciato un aggiornamento delle App che usa quotidianamente e cosa queste novità comporteranno nel suo lavoro di tutti i giorni. Qui sotto, le due possibili novità in merito a Instagram ne sono un perfetto esempio.
Di base, il lavoro del Social Media Manager è fondato sulla condivisione. Condivide idee, spunti e consigli con il proprio team e con il cliente. Ma “condivide” anche in senso stretto: un post su Facebook o una fotografia su Instagram. Ecco perché è importante che dietro a un Social Media Manager ci sia una persona che creda fortemente nello spirito della condivisione, che reputi importante dialogare con gli altri in modo chiaro e trasparente, e che ami scrivere e raccontarsi, anche sui social. Chi di questo concetto ne ha fatto un vero e proprio caso studio è sicuramente il Social Media Manager di Unieuro, che ultimamente sui social sta facendo molto parlare di sé per la sua personalità estroversa e il suo approccio ironico e sopra le righe. Qui, di voglia di scrivere e raccontarsi ce n’è, eccome!
Quando un’azienda ha la necessità di comunicare online la propria storia, prodotto o campagna pubblicitaria, il Social Media Manager, coerentemente con la strategia di comunicazione condivisa, risponderà con la stesura di un piano editoriale. Il piano sarà composto da messaggi e contenuti che rispecchieranno i valori del brand, grazie all’uso di un tono di voce studiato e rispettato in ogni parola. In questa fase, non meno importanti sono gli obiettivi e i KPI da raggiungere. Oltre ad adottare un tono di voce ad hoc e un’identità visiva coerente, un Social Media Manager sa sempre quale formato è il più adatto per soddisfare le richieste da parte di un cliente. Ecco perché al fine di generare interazioni consiglierà l’utilizzo di un video o di un’immagine statica, mentre per portare traffico al sito prediligerà un carosello.
Un perfetto Social Media Manager osserva e analizza il lavoro svolto e i contenuti pubblicati per capire quanto siano stati efficaci e in linea con le richieste. Per fare questo è necessaria una continua attività di reportistica. Ma attenzione: realizzare dei report non significa riempire le slide di un documento e inviarlo al cliente. Fare reportistica è forse una delle attività che più si avvicina all’ascolto. Solo analizzando da vicino i dati raccolti (quantitativi e qualitativi) possiamo capire se i contenuti hanno avuto l’effetto desiderato, in che modo sono stati recepiti dal target e, soprattutto, ci indicano se e come migliorare.
Un Social Media Manager talvolta può trovarsi a ricoprire anche il ruolo di Community Manager, figura strettamente collegata alla prima. Quando ci si dedica al community management, si può affermare con certezza che l’attività che si sta svolgendo è di puro ascolto della community e delle persone che la compongono. Banalizzando, qualcuno la chiama “rispondere ai commenti”, ma vi assicuro che si tratta in realtà di creare, o prendere parte se già esistenti, a delle vere e proprie conversazioni, dialoghi di valore e scambi di opinioni con il target di riferimento. Da questo ascolto attivo si possono portare a casa una quantità incredibile di insight. Pensate semplicemente che ponendo le giuste domande alle persone, non solo si porta avanti la conversazione (facendo aumentare l’engagement) e si dà un aspetto umano al brand che parla sui social, ma si possono raccogliere informazioni interessanti e utili all’ideazione e creazione di nuovi contenuti.
In TSW, l’approccio che adottiamo è quello di circondarci di figure professionali come Social Media Manager che, oltre alle caratteristiche descritte sopra, siano innanzitutto persone curiose, con spiccate doti comunicative e portatrici sane di creatività. Persone che hanno passione per il lavoro che fanno e che sappiano ascoltare le richieste non solo dei clienti ma anche di colleghi e collaboratori.