TSW con WIRED per misurare le emozioni del Wired Next Fest 2016

Il Wired Next Fest 2016 si è appena concluso: tre giorni dedicati all’innovazione tecnologica applicata agli ambiti dell’economia, della scienza, della politica e della cultura hanno animato i Giardini Indro Montanelli di Milano.

Durante la quarta edizione del festival, TSW è stata partner di Wired con un ruolo importante: misurare le emozioni del pubblico, oltre ad aver presenziato anche con uno speak nell’ambito della Scienza nel Marketing.

Wired ha scelto TSW e TSW ha scelto Wired in un rapporto e una collaborazione costruiti insieme, trovando una grande intesa, grazie anche all’apporto di Gushmag e Qwince. Ecco com’è andata.

Gli interventi, gli speaker e gli eventi di quest’edizione

Oltre 150 relatori, performance artistiche, laboratori di stampa 3D, droni in volo, videogame, film, documentari, speed date sul lavoro, maratone di coding e workshop per tutte le età. Tra gli speaker, Luca Cordero di Montezemolo, Slava Rubin – fondatore di Indiegogo – e Julian Assange, fondatore di Wikileaks, e l’esperto di comunicazione multimediale Adam Leibsohn, Chief Operating Officer di Giphy.

E tra gli speaker c’è stata anche TSW, che durante la giornata di venerdì 27 maggio ha tenuto il suo intervento nel contesto del Wired Dome, panel dedicato alla Scienza nel Marketing. Accanto a TSW, nomi come Fedele Usai, Direttore Generale Condé Nast Italia, Luca Vergani, CEO di MEC, Nicola Novellone, Head of Brand & Advertising Vodafone Italia, moderati da Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia.

Giorno dopo giorno, TSW ha raccontato la sua evoluzione nell’ambito delle neuroscienze in generale e del neuromarketing in particolare: questa è la principale direzione verso cui si sta orientando TSW.

Ma non solo: l’esperienza del #WNF16 non solo è stata vissuta dai presenti, ma anche misurata in termini emozionali. Wired ha scelto infatti TSW per analizzare le emozioni del Festival. Durante questi tre giorni, TSW ha seguito gli speech, gli exhibit e i concerti in programma misurando l’engagement del pubblico.

E non finisce qui: TSW ha infatti portato a Wired Next Fest 2016 un pezzetto di casa propria, grazie all’Experience Box. Di che cosa si tratta?

TSW Experience box: fare ricerca con precisione e naturalezza

In TSW XP Lab abbiamo ci sono due laboratori dedicati alla ricerca con gli utenti: uno per le rilevazioni del mondo digital e uno per le simulazioni del mondo reale e retail. È stato proprio quest’ultimo a essere stato allestito durante la tre giorni a Wired: l’Experience box, il laboratorio mobile da portare in tutte le occasioni in cui dobbiamo ricreare la naturalezza di un ambiente intimo e professionale, unito al rigore del metodo e della competenza delle nostre ricerche. Il tocco umano della tecnologia.

Innovazione come partecipazione

Uno dei tratti fondamentali dell’innovazione è l’interesse che genera e la successiva spinta alla partecipazione che innesca nelle persone. Lo abbiamo notato visibilmente durante i tre giorni a Wired Next Fest, dove, come spesso accade, sono stati i bambini a manifestare con più enfasi il proprio coinvolgimento.

Ma attenzione: TSW non testa le persone, ma l’oggetto o l’esperienza che le persone in quel momento stanno usando o vivendo.

A tale scopo, è essenziale che la tecnologia a supporto della ricerca con le persone sia facilmente indossabile o addirittura quasi invisibile (come nel caso dell’eye tracking desktop). I pre-test che misurano la situazione a riposo delle persone sono a loro volta pensati per essere efficaci, coinvolgenti e privi di componenti di stress manifesto.

L’obiettivo è quello di inserirsi senza frizioni nell’ecosistema persone-contenuti, sfruttando la naturale curiosità dell’uomo al fine di migliorare il modo con cui interagiamo con prodotti e servizi in ogni contesto.

Neuromarketing e privacy delle persone

Durante il festival sono state molte le persone che si sono fermate al TSW Experience box perché interessate alla relazione privacy-test. Il dubbio espresso in molti casi era legato alle potenziali conseguenze e ai rischi inerenti alla privacy che potrebbero derivare dall’attività cerebrale.
A questo proposito era già stato pubblicato sul nostro blog un articolo proprio sul tema di verità ed emozioni parlando di macchina della verità. La conclusione? Non c’è una relazione di dipendenza tra le due.

Inoltre, come già accennato, in TSW lo scopo dei test non è mai quello di analizzare lo stato emotivo-mentale del singolo individuo, bensì:

  • misurare e migliorare prodotti e servizi, facendo leva sul modo con cui le persone li vivono;
  • ottenere il dato anonimo e aggregato di più persone.
12 maggio 2016 Christian Carniato

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