Chiunque lavori nel digitale sa che la progettazione di un sito web non è mai un processo lineare. È di per sé un’opera artigianale e delicata, che orchestra competenze e bisogni complessi, in alcuni casi anche in antitesi: cosa chiede il business? Quali sono le esigenze del marketing? Si può realizzare un’interfaccia visivamente piacevole ma anche funzionale? E quali sono i requisiti per soddisfare i motori di ricerca?
Ora, pensiamo alla realizzazione di un sito web come alla costruzione di una casa. L’idraulico deve sapere dove sarà posizionata la cucina, prima di progettare l’impianto, e l’arredatore dovrà conoscere i limiti strutturali cui è vincolato l’elettricista, prima di scegliere la soluzione migliore per illuminare il salotto. Alla fine di tutto, però, sarà chi vivrà quella casa a decretare il successo della progettazione, a prescindere da quanto sofisticato sarà il sistema idraulico o apprezzabili le lampade da incasso. Dentro questa casa si vive bene?
Lo stesso vale per un sito web. La soddisfazione dell’utente per il quale è progettato è e dev’essere un obiettivo comune per tutte le teste al tavolo; per assicurarci di non sbagliare, è proprio a questo tavolo che gli utenti devono essere invitati a sedersi, insieme all’azienda e ai progettisti, nello sforzo comune di generare valore per la marca e per le persone.
In quest’ottica, il nuovo sito di Cipriani Drinks è un esempio felice di come gli utenti possano contribuire alla costruzione di un’esperienza digitale senza togliere luce al brand e alle sue necessità di business e comunicazione. Di un tavolo allargato, con una bella storia da raccontare e tante mani diverse a scriverne un piccolo pezzo.
Innanzitutto, il web design è progettazione, e la progettazione non è estetica. Non è nemmeno un listato di funzionalità, o linee articolate di codice, o un insieme di contenuti prolissi e autoreferenziali. Fare web design, quando lo si fa bene, è dare forma a uno spazio di contatto tra gli utenti e la marca, dove i primi portano il proprio tempo, i propri bisogni e le proprie curiosità, e dove l’azienda ha l’occasione di far loro trovare ciò che cercano.
Sono anni che, in questo settore, si ripete la formula “user-centric” come un mantra. È scritto ovunque, è anteposto ad ogni discorso, una specie di biglietto da visita stropicciato e già anacronistico in mano a tutti i player del digitale.
Nel web design fatto bene, però, non c’è nessun utente al centro. L’utente è a quel tavolo dove ci sediamo a prendere decisioni, è dall’altro capo del telefono quando abbiamo un dubbio su come procedere, è di fronte a noi quando abbiamo l’umiltà di metterci in discussione e verificare se l’esperienza che abbiamo progettato per lui è ciò che cercava.
Cipriani Drinks è il brand che firma i prodotti alcolici a marchio Cipriani, gruppo noto in tutto il mondo per i suoi lussuosi ristoranti e hotel, da New York a Dubai. Se avete già familiarità con il nome Cipriani, sapete che è proprio in un punto in mezzo a queste due grandi metropoli che nasce una delle storie più affascinanti del settore: a Venezia, in un ex magazzino di cordami vicino a Piazza San Marco, che all’inizio del secolo scorso ha preso il nome di Harry’s Bar.
È la storia di una famiglia e di tre generazioni che si intreccia con il mondo dell’arte e della letteratura, con personaggi del calibro di Ernest Hemingway e Orson Welles, con la Regina Elisabetta e con Naomi Campbell. Ma questa è una storia che non spetta a me raccontare.
Quello che ci è piaciuto, dal primo momento in cui ci siamo seduti al tavolo con il team di Cipriani Drinks, è stato lo straordinario allineamento tra la ragion d’essere che pervade il racconto di questo brand e l’obiettivo ultimo che TSW dà alla progettazione: un tributo all’accoglienza, alla necessità di far vivere un’esperienza piacevole e appagante, che sia in un leggendario locale di Calle Vallaresso, in una buona bottiglia di Bellini o in un sito web.
Abbiamo creduto in Cipriani Drinks, e Cipriani Drinks ha creduto in noi. Abbiamo visitato più volte Harry’s Bar, abbiamo assaggiato i prodotti, abbiamo letto i libri scritti dai membri della famiglia: ci siamo tuffati in questo universo ricco di valore per comprendere come trasmetterlo alle persone che sarebbero atterrate sul sito che ci apprestavamo a progettare. E le abbiamo portate con noi.
ciprianidrinks.com è riuscito a coniugare efficacemente le esigenze di comunicazione del brand – e sono molte, con quel bagaglio storico unico, a tratti ingombrante – i suoi obiettivi di business – posizionare i prodotti alcolici a marchio sul mercato consumer – e i bisogni delle persone, che a volte si traducono in un font un po’ più grande, e altre volte in una pagina dedicata a comprendere come abbinare un Bellini a qualche stuzzichino, per fare bella figura con i propri ospiti durante un aperitivo in giardino.
È così che la progettazione di un sito web si fa, di fatto, semplice. In gergo si chiama test di usabilità, ma altro non è che un momento di riconnessione tra l’azienda, i suoi potenziali clienti e i progettisti. Ci siamo seduti in una stanza, abbiamo guidato gli utenti nell’esplorazione del sito appena disegnato e ascoltato le loro impressioni, cercando di comprendere dove l’esperienza fosse efficace e dove invece avesse bisogno di essere migliorata.
È proprio in questi momenti che diventa lampante come il tempo che passiamo a pianificare, prendere decisioni, disegnare, sviluppare a testa bassa sulle nostre tastiere perda totalmente di significato se non abbiamo davanti agli occhi il perché di ciò che stiamo facendo. E il perché non è user-centric, né responsive, né seo-friendly. È una ragazza sulla trentina, con una bella casa e una piega ben fatta, che accoglie i suoi amici a tavola con un aperitivo originale che ha trovato online.
“TSW ha saputo interpretare ciò che cercavo. L’obiettivo era difficile, ovvero quello di progettare un sito che fosse la casa di Cipriani Drinks, per far vivere un’esperienza unica ad ogni utente come quando si entra all’Harry’s Bar. Ci siamo riusciti! Il sito è un’importante piattaforma per il nostro progetto digitale.”
– Tommaso Casara, CMO Cipriani Drinks