Come Forel ha dato la parola ai suoi collaboratori. E si è messa in ascolto.

Il team di ricerca di TSW ha condotto un assessment dei collaboratori di Forel Spa, con l’obiettivo di aiutare l’azienda a capire come poter migliorare concretamente il benessere delle persone

 

Ricerca qualitativa

Dalla parte dei collaboratori

Forel Spa, azienda internazionale con sede nel trevigiano, nel tempo ha cercato di mettersi nei panni dei propri collaboratori, per immaginarne bisogni e desideri, e ha prestato ascolto a chi avesse qualcosa da comunicare.

L’impegno era ed è teso a rendere quanto più gratificante possibile l’esperienza di ciascuno, facendo di Forel un luogo in cui stare bene, nel tempo condiviso quotidianamente, e dando risposta altresì a esigenze di vita personale.

Grazie anche alla salda relazione con TSW -sulla cui esperienza nell’ambito della ricerca con le persone poter contare- recentemente l’azienda ha fatto un passo ulteriore in questa direzione, decidendo di offrire a tutti in modo strutturato l’opportunità di condividere gli aspetti positivi di essere parte di una realtà come Forel, ma soprattutto eventuali aree di miglioramento, su cui potersi impegnare.

Dove si sta bene, si lavora meglio. Hanno un vantaggio, perciò, le organizzazioni a cui sta a cuore il benessere dei collaboratori e che si preoccupano di fare un’analisi del clima interno, soprattutto in particolari momenti della storia aziendale, per capire se si stia andando tutti nella stessa direzione. Quando le aziende si espandono o più in generale quando sono attraversate da cambiamenti rilevanti, con il rischio che si rompano equilibri e che, alcuni più di altri, si facciano prendere dalla paura del nuovo, meglio fermarsi ad osservare e ad ascoltare cosa succede, nelle persone e tra le persone.

Il progetto di ricerca di TSW per Forel

TSW ha suggerito a Forel di procedere con un assessment dei collaboratori ovvero un progetto di ricerca qualitativa, tramite interviste semi-strutturate.

L’obiettivo era raccogliere informazioni utili per individuare possibili azioni migliorative del benessere e della soddisfazione delle persone, elementi che favoriscono la voglia di crescere all’interno della realtà aziendale, promuovono collaborazioni solide e durature, contribuiscono a migliorare l’efficienza e ad aumentare la produttività.

TSW, insieme a Forel, ha individuato 15 domande aperte, da sottoporre a tutti i partecipanti, relative alla loro esperienza rispetto a:

  1. Benessere in azienda
  2. Collaborazione tra colleghi
  3. Rapporti con proprietà e management
  4. Condivisione e coinvolgimento
  5. Aspettative sui benefit aziendali

Non si è trattato propriamente di uno script, quanto piuttosto di un canovaccio da adattare alla conversazione, una mappa che consente all’intervistatore di orientarsi, lasciando il timone alle persone: come scrive Raffaella Roviglioni nel suo libro “Chi vuole cavalli più veloci?”, “L’intervista è una conversazione in parte guidata, come potrebbe esserlo una lezione di scuola guida con i doppi comandi. […] Siamo lì per raddrizzare e indirizzare con delicatezza e tatto, ma è il partecipante che decide dove svoltare e cosa azionare per farlo.”

Quest’ultimo punto è di fondamentale importanza, per garantire alle persone uno spazio in cui essere autentiche e far emergere quello che per loro è davvero rilevante. Certamente è onere dell’intervistatore tenere presente la meta, così da raccogliere le informazioni necessarie perché funzionali agli obiettivi del progetto, ma deviazioni e strade alternative possono rivelarsi foriere di belle sorprese. Grazie ai percorsi imprevisti che talvolta prendono le storie delle persone, si possono aggiustare le domande per una raccolta di informazioni ancora più efficace allo scopo della ricerca.

Prima dell’avvio dell’attività in Forel, una comunicazione interna è stata inviata a tutti i collaboratori affinché fossero opportunamente informati dell’iniziativa e delle relative modalità e finalità. La condivisione preliminare ha consentito a ciascuno una riflessione su quanto veniva proposto e sulla opportunità di aderirvi o meno. Una partecipazione vissuta come imposta, al contrario, avrebbe inficiato la genuinità delle risposte, compromettendo il valore delle informazioni raccolte e la bontà delle azioni conseguenti.

Il team di ricercatori TSW ha svolto i colloqui presso l’azienda, in ambiente riservato, dedicando un tempo congruo a ogni persona che ha deciso, liberamente dunque, di aderire al progetto. La partecipazione quasi totale conferma quanto sia significativo per le persone avere qualcuno disposto ad ascoltare la loro storia.

Il fatto che gli intervistatori fossero degli esterni e la garanzia di anonimato nella restituzione alla Direzione ha incoraggiato, certo, anche i più timorosi o reticenti. Queste precondizioni non sarebbero comunque state efficaci nel persuaderli a partecipare, se non ci fosse stato di base un desiderio di far sentire la propria voce ed essere ascoltati.

Chiusura di progetto

Il progetto è alla data odierna in fase conclusiva.

La restituzione alla proprietà avverrà con un report di informazioni aggregate, nel rispetto dell’anonimato dei rispondenti. Nel documento saranno riportate le principali evidenze emerse dalle storie raccolte, gli aspetti positivi (che confermano le buone pratiche adottate dall’azienda), ma anche e soprattutto gli eventuali e più diffusi disagi e criticità, che inevitabilmente si possono riscontrare all’interno di un’organizzazione.

In particolare, si prevede un affondo, se necessario, su problematiche specifiche di determinate aree/dipartimenti aziendali.

La prospettiva

L’assessment condotto da TSW è a tutti gli effetti un progetto di ricerca, ma rappresenta anche qualcosa di più. Le interviste, infatti, costituiscono già di per sé un intervento organizzativo: non si raccolgono solo informazioni, ma si avvia un cambiamento sostanziale in azienda. Come ci insegna Edgar Schein “una volta intervistati, i collaboratori si aspettano delle azioni conseguenti. Parleranno tra di loro, modificando così le opinioni e le percezioni in direzioni ignote.”

Le voci raccolte mettono ora Forel in condizione di prevedere interventi mirati e di varia natura, per promuovere il benessere dei collaboratori, buone relazioni interne e rapporti di collaborazione duraturi e basati sulla fiducia reciproca, tutti elementi che danno un sicuro vantaggio competitivo all’azienda.

Tra le azioni che la Proprietà dovrà valutare, ci sarà spazio anche per ulteriori attività di ricerca. Progetti ad hoc potranno essere destinati, ad esempio, a specifici gruppi omogenei per bisogni o desideri, sempre nell’ottica di costruire insieme a loro e per loro la migliore esperienza nel luogo di lavoro.

9 febbraio 2024 Michela Tosatto

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