L’osservazione rivela la vera essenza delle esperienze

Svelare significati nascosti: l’arte dell’osservazione come chiave per comprendere il mondo quotidiano e guidare l’innovazione

 

Test eye tracking

Guardare oltre la superficie delle esperienze quotidiane può essere una chiave per svelare la ricchezza di significati celati nei momenti più comuni. L’arte dell’osservazione, quando affinata e applicata con cura, ci offre una finestra privilegiata per comprendere meglio il mondo che ci circonda a patto che questa sia utilizzata consapevolmente. Ma cos’è davvero l’osservazione e come viene usata nel campo della ricerca?

Cos’è l’osservazione?

L’osservazione è un comportamento messo in atto sin dall’alba dei tempi. Osservare l’ambiente, gli stimoli che sono presenti al suo interno e le interazioni tra questi è qualcosa che sta alla base della vita come la conosciamo oggi e, soprattutto, dei comportamenti e delle interazioni sociali. Un leopardo che osserva la preda per capire come affinare le sue tecniche di caccia non fa nulla di diverso da quello che, ad esempio, fa un bambino che sta imparando a camminare o che facciamo noi quando scegliamo un prodotto da uno scaffale: osserviamo e scegliamo come agire in base alle nostre necessità.

Lo sviluppo delle capacità di osservazione è quindi un processo dinamico che si protrae per tutta la vita di una persona, che ne definisce molti altri (come, ad esempio, l’imitazione) e che è influenzato da diversi fattori ed esperienze che modellano il modo in cui interpretiamo e comprendiamo il mondo che ci circonda. È proprio osservando a nostra volta questi comportamenti che possiamo imparare moltissimo sulle esperienze che le persone vivono quotidianamente.

Questo è quello che facciamo in TSW: osserviamo ed impariamo per fornire delle esperienze migliori.

L’osservazione in TSW

Secondo Marilyn vos Savant, editorialista e saggista statunitense, “L’osservazione è una delle chiavi per la scoperta.”  Nulla di più vero, in quanto l’osservazione non solo sta alla base di tutte quelle che poi sono tecniche di indagine più complesse, ma porta essa stessa a delle scoperte.

L’osservazione risulta quindi essere un processo chiave nell’acquisizione di conoscenza e informazioni attraverso l’analisi e la registrazione di ciò che viene percepito tramite strumenti appositi o, molto più naturalmente, attraverso i sensi. Quali sono quindi gli step da seguire per poter usare questa tecnica al meglio delle sue possibilità?

  1. Il primo passo cruciale nell’uso efficace dell’osservazione è la capacità di adottare una prospettiva obiettiva. Cercare di cogliere i fatti e i comportamenti senza filtri o pregiudizi personali consente di esplorare la realtà in modo più autentico. Questo approccio ci permette di vedere al di là delle nostre percezioni preconcette, aprendo la strada a una comprensione più profonda e accurata delle situazioni.
  2. Essere consapevoli della sistematicità è altrettanto importante. Una modalità strutturata di osservazione, supportata da strumenti appropriati come tabelle, registrazioni e note dettagliate, può rivelare dettagli altrimenti trascurati. Questa organizzazione ci aiuta a raccogliere informazioni in modo più completo e coerente, offrendo un quadro più accurato delle esperienze osservate.
  3. L’osservazione può avvenire in due modalità principali: partecipante e non partecipante. Entrambe offrono prospettive diverse. La prima ci consente di immergerci completamente nell’esperienza, mentre quella non partecipante ci offre uno sguardo più distaccato. Scegliere la modalità più adatta dipende dalla profondità dell’osservazione che desideriamo raggiungere e dall’obiettivo specifico che ci si pone.

Seguendo questi passaggi possiamo avvicinarci il più possibile a quello che è davvero il fenomeno d’interesse che stiamo andando ad indagare. Possiamo quindi considerare l’osservazione come la più “pura” tra le tecniche di indagine?

Una metodologia “quasi” pura

Nella storia della scienza, uno dei concetti più interessanti e conosciuti, che stalla alla base della ricerca, è noto come “effetto osservatore” o “effetto Heisenberg”. Questo effetto, che prende il nome dal famoso fisico tedesco, si riferisce al principio per il quale l’atto stesso di studiare un fenomeno va ad influenzarne la sua natura. Seguendo questa logica, si comprende facilmente come l’osservazione, ossia l’atto di osservare qualcuno o qualcosa senza interagire, sia la modalità di ricerca più pura attualmente esistente. Tuttavia, nemmeno questa purezza è assoluta: anche l’osservazione può essere vittima di potenziali influenze.

Il nostro punto di vista personale e la nostra interpretazione soggettiva possono infatti influenzare ciò che vediamo. Ma quali sono queste possibili influenze?

  1. Modifica delle condizioni: lo studio stesso potrebbe alterare le condizioni in cui si verifica il fenomeno. Ad esempio, in psicologia, il comportamento delle persone potrebbe cambiare se sanno di essere osservate durante uno studio.
  2. Bias di osservazione: le aspettative o le convinzioni dei ricercatori possono influenzare la raccolta e l’interpretazione dei dati. Ciò potrebbe portare a un’analisi distorta o a conclusioni errate.

Per affrontare queste problematiche, i nostri ricercatori cercano di adottare approcci metodologici che tengano conto dell’effetto dell’osservazione sul fenomeno in studio, utilizzando metodologie che minimizzano l’impatto della loro presenza.

L’osservazione come prima forma di ascolto

In conclusione, nonostante le limitazioni che possono accompagnare l’atto dell’osservazione, spesso gestibili attraverso l’adozione di metodologie rigorose e attente, è innegabile che l’osservazione rappresenti il primo e fondamentale passo verso la comprensione autentica di qualsiasi fenomeno. È il primo atto di ascolto nei confronti del mondo che ci circonda: un’apertura verso la vera essenza delle esperienze.

Nell’ambito della creazione di esperienze di valore, l’osservazione assume il ruolo primario, fornendo l’input iniziale e contribuendo alla costruzione di fondamenta solide su cui si basa ogni ulteriore sviluppo e innovazione. È attraverso questa pratica che si apre la strada alla progettazione e alla realizzazione di esperienze significative e autentiche, trasformando la nostra capacità di osservare in una fonte vitale di ispirazione e progresso.

27 novembre 2023 Luca Martorano

Potrebbe interessarti anche:

TAG: The Sixth W approach eye tracking UX e UI