Gestire un blog aziendale non è una sfida facile. Per far crescere un blog aziendale è necessario scrivere buoni contenuti originali a seguito di una pianificazione editoriale coerente con i propri obiettivi di marketing.
Con un blog aziendale è possibile trasformare i propri lettori in lettori fedeli, far conoscere loro l’offerta dell’azienda, aumentare il traffico al proprio sito grazie ad una buona attività di internal linking, e alla fine di tutto questo processo trasformare i lettori in propri clienti.
Pensare ad una strategia per il proprio blog richiede un’approfondita conoscenza delle fonti di traffico ai blog del settore di appartenenza.
Quanto influiscono i social media? E l’ottimizzazione degli articoli in ottica SEO? Quali sono i contenuti più ingaggianti e condivisi sui social?
Per rispondere a queste domande, abbiamo trovato ed esaminato un’interessante ricerca di Hubspot.
Negli ultimi anni i social media sono sempre più utilizzati, e la loro crescita non accenna ad arrestarsi. Ma quanto sono importanti le piattaforme social come fonte di traffico ai blog aziendali?
A quanto pare, non così tanto. Tra i primi cinquanta blog aziendali, il traffico proveniente dai social media pesa solo per il 6%. Questo, ovviamente, non significa che bisogna rinunciare ai social network nella propria strategia digitale.
I social media, infatti, hanno i seguenti vantaggi nella strategia di digital marketing aziendale:
Questo dato sui blog aziendali è in netta contrapposizione con una tendenza che da qualche settimana fa discutere, cioè il fatto che Facebook sta minacciando Google come maggiore fonte di traffico per i siti di news.
Stando agli analytics di Parse.ly, infatti, Facebook è la prima fonte di traffico nel campione, toccando quasi il 40% di traffico generato, e superando quindi per la prima volta Google.
Quali sono, nello specifico, i canali social che generano più traffico verso i blog aziendali?
In controtendenza rispetto ai siti di news, la fonte più importante di traffico dai Social per i blog è Twitter, sebbene in flessione del 10% rispetto al 2014. Il canale social di acquisizione più in crescita è Facebook, seguito da Linkedin.
La ricerca di Hubspot riporta, sempre con riferimento ai social media, molti altri dati interessanti, come:
Search Engine Land ci ricorda che sì, è vero che ormai la diversificazione dei canali è un must, e il digital marketing non ruota più da anni solamente attorno a Google, ma il traffico organico rimane quello più rilevante. La “rilevanza” è intesa sia come peso del traffico sia come fidelizzazione degli utenti/lettori: chi arriva sul nostro sito dopo una ricerca su Google era intenzionato a seguire questo percorso, e una pagina del nostro sito gli sta dando una risposta soddisfacente. Questa evidenza di Search Engine Land è confermata dalla ricerca di Hubspot:
Il 47,5% del traffico ai blog aziendali proviene dalla ricerca su Google. Per quanto molti esperti di Digital Marketing continuino a dire che la SEO sia morta, non è assolutamente così (è semplicemente evoluta).
La ricerca di Hubspot ci dà delle ottime indicazioni per quanto riguarda le keyword organiche che generano più traffico ai blog aziendali. Notorietà del brand name? Non nel caso dei blog.
Come si vede dal grafico, la maggior parte delle visite da ricerca organica proviene da non-branded keyword. Cosa significa questo? Significa che i blog aziendali più visitati al mondo hanno pianificato attentamente una content strategy coerente con le intenzioni di ricerca del proprio target, e hanno deciso di posizionarsi su non-branded long-tail keyword.
La ricerca di Hubspot termina esaminando quali sono i contenuti più condivisi sui social dai lettori dei blog all’interno del campione. Condividere sui social network un contenuto significa regalare qualcosa che ci è piaciuto ai nostri amici e colleghi, quindi si può dire che il social sharing può essere utilizzato come metro di apprezzamento di un contenuto.
Hubspot ha innanzitutto suddiviso i contenuti in diverse tipologie:
Vediamo dal grafico che i contenuti più condivisi sono gli articoli “elenco”. Se questi sono i più condivisi, è probabile anche che siano i più letti. Gli elenchi sono più diretti, e superano le barriere all’usabilità della lettura di una pagina web. Secondo un recente articolo di eConsultancy (ma per chi si occupa di usabilità non è una novità), un lettore legge in media il 20% di una pagina web, e poi abbandona. D’altronde, ci aveva già avvisati Nielsen nel 1997, agli albori del web: gli utenti non leggono, ma “scannerizzano” una pagina web. (“How Users Read On The Web” di Jakob Nielsen, 1997).
Al secondo posto ci sono gli articoli “How To”, molto frequenti anche nei blog italiani (“Come…”), che sono molto condivisi perché danno una risposta veloce ai problemi percepiti di un utente che ha ricercato quelle keyword su Google.
La crescita di un blog aziendale non si può basare solo sulle indicazioni che si possono fare a seguito dell’interpretazione dei dati di una ricerca. Ciò che conta è la qualità dei contenuti, la risonanza con il proprio target di riferimento, e la capacità del blog aziendale di rispondere ai bisogni percepiti dai propri lettori. Solo così, infatti, possono trasformarsi in clienti.