Web Marketing Festival 2016: formazione e innovazione nel digital marketing

2 giorni, 26 sale, 160 relatori, più di 4000 partecipanti e 250 tra media partner e sponsor (e una temperatura media di 30°): sono questi i numeri del Web Marketing Festival 2016, che si è tenuto l’8 e il 9 luglio scorso al Palacongressi di Rimini. Una due giorni all’insegna della formazione, dell’innovazione e del digital marketing, grazie ad un evento che vuole sviluppare nuove idee e servizi, produttori di valori per l’intera società.

web marketing festival

Ma il Web Marketing Festival non è stato solo formazione: anche quest’anno l’evento ha ospitato la Startup Competition, dove 6 startup selezionate­ hanno presentato il proprio progetto davanti a una giuria che ha scelto Just Knock, start up che fa trovare lavoro agli studenti tramite l’invio di idee di qualità, come vincitrice.

Non solo speech quindi, ma anche altre iniziative che ruotano attorno al tema centrale dell’evento, la formazione, come:

  • il Digital Job Match, che ha fatto incontrare professionisti del settore digitale e aziende con posizioni lavorative aperte
  • il WMF Rock Contest, realizzato in collaborazione con Virgin Radio
  • il WMF Lab, con l’obiettivo di avvicinare studenti e giovani al mondo del digitale.

 

Tre sono stati i temi caldi affrontati in questi due giorni:

  1. l’importanza di contenuti di qualità e della loro personalizzazione rispetto al target di utenti preso come riferimento
  2. il concetto di marketing automation e la sua integrazione nella business intelligence
  3. il focus sempre più forte sull’utilizzo di modelli di attribuzione alternativi, in grado di fornire ad ogni azione compiuta dall’utente sul sito il giusto peso.

 

Contenuti di qualità e personalizzazione

Contenuti di qualità e personalizzazione sono stati il filo conduttore non solo degli speech ospitati dalla sala di Content Marketing, ma anche di quelli nelle sale di Social e Facebook advertising.

Utilizzare contenuti che consentono ai brand di raccontare la loro storia ed i loro prodotti, ingaggiando con i follower un rapporto più stretto ed articolato rispetto alla semplice relazione brand – cliente è ormai fondamentale per ogni azienda.

Focus interessante è stato quello fatto da Valeria Pettinari, che ha spiegato come i contenuti e gli approcci possano essere diversificati non solo in base agli utenti, ma anche in base alla piattaforma social utilizzata: ad esempio Instagram e Facebook, pur condividendo la stessa piattaforma di advertising, hanno due modi completamente diversi di approcciarsi all’utente. Instagram, a differenza di Facebook, si presta molto di più alla diffusione di immagini e video d’impatto e ad alta qualità.

obiettivi di una campagna su Instagram

Per questo motivo è giusto che social network con approcci diversi siano caratterizzati da contenuti diversi, target diversi e call to action diverse, in modo da fornire all’utente l’esperienza che si aspetta, e che lo aiuterà ad instaurare un rapporto di fiducia con il brand.

Piattaforme diverse richiedono contenuti diversi e CTA diverse #wmf16 #contentmarketing

Modelli di attribuzione

I modelli di attribuzione sono stati i protagonisti all’interno della sala e-commerce. Le prime ad affrontare l’argomento, l’8 luglio, sono state le nostre Giorgia Zambianchi e Lorena Piai che, grazie all’analisi di un caso pratico, hanno spiegato ad una sala gremita come giocare con i dati presi da Analytics. Questo permetterà di capire quale sia il modo più corretto di valutare ogni singolo step del percorso che porta un utente all’acquisto all’interno di un e-commerce, in modo da pianificare ed ottimizzare la propria strategia digitale al meglio.

giorgia e lorena al wmf

I modelli di attribuzione per la valutazione di ogni step nel customer journey #wmf16 #analytics

Questo è possibile grazie all’analisi dei modelli di attribuzione, tema affrontato anche il 9 luglio da Filippo Trocca, che ci ha ricordato quanto utilizzare modelli di attribuzione diversi a seconda del canale che si va ad analizzare sia fondamentale. I dati ricavati infatti variano a seconda della piattaforma da cui si vogliono ricavare i dati.

Questi quindi non sono tra loro confrontabili, in quanto a seconda del modello cambia il modo di attribuzione delle conversioni. Solo per fare un esempio: se la finestra di conversione, ossia il numero di giorni dopo un clic durante i quali viene registrata una transazione, per Google Analytics è di massimo 30 giorni, per Facebook è di massimo 28, mentre per AdWords è possibile scegliere di arrivare ad una finestra di conversione di 90 giorni.

Business Intelligence e Marketing Automation

Nella sala dedicata all’e-commerce Enrico Falappa (di Tun2U) ha presentato il tema della Business Intelligence, evidenziando come si tratti di uno strumento che, raccogliendo molti dati, permette di colmare il divario tra l’azienda e i propri clienti. Conoscere a fondo i propri clienti permette di rispondere a delle domande quali: quanto possiamo permetterci di spendere per acquisire un nuovo cliente? Qual è il limite di spesa da impostare per attivare la spedizione gratuita? L’esempio più significativo della conoscenza del cliente è la Lead Scoring, ovvero la classificazione dei clienti, ad esempio in base agli acquisti effettuati oppure in base ai prodotti preferiti.

Si possono automatizzare i processi che vedono coinvolti i clienti tramite dei sistemi di Marketing Automation. Si tratta di individuare le azioni ripetitive che avvengo quando l’utente viene a contatto con il brand. L’esempio che più è stato approfondito è il tema dell’email automation: associare ad un determinata azione dell’utente una email automatica. Il tema è stato approfondito anche nella sala di Email Marketing da Elisa De Portu di MagNews, che ha evidenziato l’importanza dei dati, definendoli la “benzina” per i processi di Marketing Automation.

In particolare è fondamentale avere dati di qualità, integrando dati provenienti da più fonti per sommare i dati di profilazione a quelli dello storico acquisti dell’utente. Stabilire dei workflow è fondamentale: al verificarsi dell’azione dell’utente si deve decidere quale sarà il sistema automatico che verrà attivato, decidere il numero di volte che un utente può entrare in un determinato flusso di email e definire dei KPI per valutare l’efficacia del sistema. In questo senso non si tratta solo di una attività automatica, ma richiede una buona dose di creatività e un pensiero strategico.

Dati di qualità per conoscere bene il cliente e marketing automation per conquistarlo #wmf16

workflow email marketing automation

Le attività legate alla Business Intelligence permettono di soddisfare le richieste e le aspettative dell’azienda, la Marketing Automation aiuta a soddisfare le esigenze del cliente, ha un costo basso e un alto tasso di conversione. L’integrazione delle due attività diventa uno strumento per fare business in modo profittevole.

business intelligence

In conclusione, l’evento è stato organizzato in modo tale da essere accessibile a tutti, sia per formazione che per informazione, dando ad ognuno la possibilità di crescere sia a livello personale che a livello lavorativo, confrontandosi con tante realtà e temi diversi che, in un modo o nell’altro, in questa fase di evoluzione ed innovazione digitale, abbiamo la possibilità di toccare con mano.

Un ringraziamento a Deborah Seguro per la partecipazione all’evento e l’aiuto nella stesura dell’articolo.

13 luglio 2016 Andrea Fagan